Addomesticare le volpi, un gioco basato su una storia vera.

Sapevi che l’esperimento sulle volpi di Novosibirsk ha ispirato un gioco da tavolo? The Fox Experiment ripercorre la storia dell’addomesticamento delle volpi con un approccio strategico e accurato. Creato da Elizabeth Hargrave (autrice di Wingspan) e Jeff Fraser, il gioco ti mette nei panni di un ricercatore che seleziona e alleva volpi sempre più mansuete, replicando il vero esperimento iniziato dallo zoologo Dmitrij Beljaev e dalla sua allieva Ljudmila Trut. In Italia è edito da Giochi Uniti.
Non conosci l’esperimento? Te lo raccontiamo noi!
Da quasi settant’anni, nella città di Novosibirsk, la più grande della Siberia, è in corso un esperimento genetico che cerca di determinare se sia possibile addomesticare le volpi nello stesso modo in cui sono stati addomesticati altri animali come cani, gatti, mucche e maiali. Questo esperimento ebbe inizio grazie allo zoologo Dmitrij Beljaev e alla sua allieva Ljudmila Trut, i quali volevano verificare una teoria precisa: le caratteristiche fisiche che distinguono gli animali domestici da quelli selvatici sarebbero collegate a un processo di selezione basato su un tratto comportamentale specifico, ovvero la mansuetudine.
Per testare questa ipotesi, Beljaev e Trut iniziarono selezionando 30 maschi e 100 femmine da un allevamento di volpi da pelliccia, scegliendo gli esemplari che mostravano una maggiore tolleranza alla vicinanza umana, senza segni di aggressività o paura. Da allora, nell’allevamento sperimentale di Novosibirsk vengono fatti riprodurre solo il 5% dei maschi e il 20% delle femmine più docili in ogni generazione.
A partire dalla quarta generazione, le volpi hanno cominciato a mostrare comportamenti sempre più mansueti: cercano il contatto con gli esseri umani, leccano il viso dei ricercatori e scodinzolano. Contemporaneamente, hanno sviluppato caratteristiche fisiche assenti nelle volpi selvatiche, come una coda leggermente più arricciata, orecchie più pendule, un mantello più lungo, un cranio più largo e ossa di zampe, coda e muso più corte. Inoltre, molte hanno sviluppato un mantello pezzato, una caratteristica che non si riscontra in natura.
Sebbene i due scienziati fondatori dell’esperimento siano scomparsi – Beljaev nel 1985 e Trut nell’ottobre del 2024 – la ricerca continua con risultati promettenti. Fino all’invasione russa dell’Ucraina, era persino possibile adottare le volpi rosse domesticate di Novosibirsk come animali da compagnia, pagando alcune migliaia di euro.
Ma bando alle ciance, ecco che arriva “The Fox Experiment” , in cui i giocatori vestiranno i panni di zoologi impegnati a selezionare e incrociare volpi per renderle, generazione dopo generazione, sempre più docili. Sebbene il regolamento sia piuttosto dettagliato e articolato, il gioco si rivela più semplice di quanto possa sembrare: una partita dura poco più di un’ora e le sue dinamiche diventano rapidamente intuitive. È adatto anche a chi ha poca esperienza con i giochi da tavolo o di strategia, pur richiedendo un minimo di attenzione per comprendere le varie modalità di accumulo dei punti. Si può giocare anche in due o in solitaria, ma il numero ideale di partecipanti è tra tre e quattro. Pur non essendo un classico titolo introduttivo, può risultare appagante anche per chi non è un giocatore esperto, grazie a un sistema che premia l’osservazione e la pianificazione.
Il gioco si sviluppa in cinque turni, ciascuno rappresentante una nuova generazione di volpi. Ad ogni turno, i giocatori selezionano un maschio e una femmina in base a caratteristiche come la coda arricciata, le orecchie pendule e il manto pezzato, per poi accoppiarli e ottenere nuovi cuccioli. Il lancio dei dadi determina quali tratti genetici verranno trasmessi alla prole, e con il passare del tempo, man mano che le volpi diventano più docili, aumenta anche il numero di dadi da tirare. Nelle fasi avanzate del gioco, il numero di dadi può superare la decina, rendendo l’esperienza sia divertente che caotica. Come molti giochi di questo genere, richiede uno spazio piuttosto ampio per essere giocato comodamente.
The Fox Experiment è, nella sua essenza, un gioco basato sulla gestione delle risorse. I partecipanti devono raccogliere e ottimizzare determinati elementi per poter compiere le azioni più vantaggiose e massimizzare il proprio punteggio, sfruttando al meglio le mosse disponibili. Gli appassionati del genere, che include titoli come Scythe o Darwin’s Journey, troveranno il gioco coinvolgente, anche se non particolarmente innovativo. Le numerose variabili e obiettivi garantiscono comunque una sfida stimolante, pur senza risultare eccessivamente complessa o impegnativa.
Uno degli aspetti più divertenti del gioco è una meccanica apparentemente semplice ma capace di generare situazioni esilaranti: i giocatori possono assegnare un nome ai cuccioli che nascono nel corso della partita, e questi nomi rimarranno associati ai futuri genitori delle nuove generazioni. Questo dettaglio porta spesso a combinazioni bizzarre e divertenti, come accoppiamenti tra volpi chiamate “Lupo Alberto” e “Giorgia Meloni” o “Elly Schlein” e “Arumath lo streamer”. Alla fine della partita, i nomi possono essere facilmente cancellati dalle carte cucciolo, e in generale i materiali di gioco risultano di alta qualità.
The Fox Experiment offre anche uno spunto educativo per chi è interessato ad approfondire il contesto scientifico e storico dell’esperimento. Nel manuale di istruzioni sono presenti diversi riquadri informativi che raccontano il lavoro di Dmitrij Beljaev e Ljudmila Trut, oltre alle difficoltà storiche e politiche che hanno affrontato nel loro tentativo di addomesticare le volpi. Il gioco riesce a rendere omaggio alla loro ricerca senza risultare eccessivamente didascalico, integrando queste informazioni in modo naturale e accessibile all’interno dell’esperienza di gioco.





