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Pacific Drive – Un roguelike su quattro ruote che ti fa ammattire (in senso buono)

Nella vita reale, guidare può essere noioso, ma quando un videogioco lo trasforma in un’avventura carica di tensione e adrenalina, diventa tutta un’altra storia. Pacific Drive è uno di quei giochi che ti prende alla sprovvista: una folle corsa in auto attraverso un mondo pieno di anomalie paranormali, pericoli assurdi e un’atmosfera che ti entra nelle ossa. È difficile, è frustrante, ma anche incredibilmente coinvolgente.

Un’Auto, un’officina e una zona che vuole ucciderti

La storia ti butta nell’Olympic Exclusion Zone (OEZ), una regione del Pacifico nord-occidentale completamente isolata dal resto del mondo per motivi che definire “inspiegabili” è un eufemismo. Tu sei lì dentro, bloccato con una station wagon scassata e una sola opzione: trovare un modo per uscire. Il gameplay è strutturato come un roguelike: ogni run ti fa attraversare ambientazioni generate proceduralmente, raccogliere risorse, migliorare il veicolo e poi correre come un pazzo verso un varco spazio-temporale prima che una tempesta ti inghiotta. Quando riesci a tornare alla tua officina (che diventa la tua seconda casa), puoi riparare e potenziare la macchina prima di affrontare nuove spedizioni.

Nonostante abbia passato oltre 20 ore su questa formula, non mi ha mai stancato. Certo, il gioco non fa sconti e spesso ti mette alle strette, ma la sua curva di apprendimento è ben studiata: appena pensi di aver trovato un buon ritmo, ti lancia nuove sfide che ribaltano le tue strategie.

Più di una questione di ruote e motore

Pacific Drive non è solo “guida veloce e schiva i pericoli”. Oltre ai problemi classici di un’auto (pneumatici bucati, danni alla carrozzeria), devi fare i conti con le stranezze della Zona. Radiazioni, fenomeni inspiegabili e oggetti volanti non identificati (letteralmente) rendono ogni run un incubo di gestione delle risorse e rapidità di decisione.

Uno degli aspetti più fighi? Le anomalie. Non sono semplici ostacoli, ma entità imprevedibili con comportamenti bizzarri, che ti spingono a volerle studiare. Puoi scansionarle per ottenere informazioni, ma il gioco non te le serve su un piatto d’argento: i dati arrivano in forma di frammenti di conversazioni e documenti criptici, lasciando a te il compito di interpretarli.

Sopravvivenza su quattro ruote

Ogni corsa diventa un’esperienza adrenalinica. Schivare un’anomalia potrebbe costringerti a deviare su un sentiero infestato da nuovi pericoli, mentre guidare di notte senza fari significa navigare completamente alla cieca. Il gioco è spietato, ma non ingiusto: più migliori la tua auto, più la Zona risponde rendendo il tutto ancora più difficile.

Per sopravvivere, devi pianificare. A volte conviene accantonare la progressione della storia per uscire solo a raccogliere risorse. Il sistema di crafting è profondo, e ci sono oltre 100 potenziamenti tra cui scegliere: puoi trasformare la tua carretta in un vero carro armato su ruote, con serbatoi extra, radar per individuare risorse e altri gadget utilissimi. Col tempo, la tua auto passa da rottame ambulante a qualcosa di simile all’Ecto-1 dei Ghostbusters, e questo senso di progressione è una delle parti più soddisfacenti del gioco.

E sì, Pacific Drive è un vero RPG – o meglio, un caRPG. Ti costringe a fare scelte su come migliorare la tua macchina per affrontare specifiche minacce, bilanciando velocità, resistenza e consumo di risorse.

Un’atmosfera che ti risucchia

La colonna sonora è una chicca: una selezione di brani di band indie del Pacifico nord-occidentale che spaziano tra synthwave, folk rock e tracce eteree, contribuendo a rendere la Zona ancora più alienante. Le trasmissioni radiofoniche che intercetti durante il gioco sembrano uscite direttamente da Welcome to Night Vale, mentre la lore ricorda un mix tra Lost, X-Files e 10 Cloverfield Lane.

Se ti piace il New Weird, amerai ogni minuto passato qui dentro. La storia si dipana attraverso registrazioni, note e trasmissioni inquietanti che fanno venire voglia di scoprire ogni segreto della Zona.

Difficile, a tratti confuso, ma dannatamente coinvolgente

Non è tutto perfetto: il gioco a volte è troppo criptico, specialmente per quanto riguarda la progressione. Mi è capitato di perdere risorse preziose perché il gioco non spiegava bene come funzionasse un macchinario, o di restare bloccato senza capire quale fosse il mio prossimo obiettivo.

Per fortuna, ci sono opzioni di accessibilità che rendono l’esperienza più gestibile: puoi ridurre i danni, far passare la notte più velocemente o addirittura disattivare la perdita di risorse dopo una sconfitta. Sono opzioni che non snaturano il gioco, ma permettono a più giocatori di godersi la storia senza dover impazzire.

Verdetto finale

Pacific Drive è una delle sorprese più fighe del 2024. Mescola sopravvivenza, esplorazione, gestione risorse e narrazione con un gameplay che riesce a rendere ogni corsa un’avventura unica. Non è un gioco per tutti: se odi il trial & error o preferisci un’esperienza guidata, potresti trovarlo frustrante. Ma se ami le sfide, i misteri e l’idea di sopravvivere a un incubo su quattro ruote, allora questo è un viaggio che vale la pena intraprendere. Un’avventura folle e spietata, ma con un’anima unica.

🚗 Voto finale: 8.5/10

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